« Tutti loro vivevano nel grande drive-in Orbit, sotto un buco nel cielo popolato di ombre. Una volta il buco si contrasse come uno sfintere e cagò una melma scura e appiccicosa. Che puzzava. E si attaccava ai piedi. Qualcuno credette che fosse commestibile, perché una volta erano piovute mandorle ricoperte di cioccolato e cose simili, ma quella poltiglia non c’entrava niente con le mandorle al cioccolato. Assolutamente niente. Quelli che la mangiarono si portarono le mani al ventre e morirono urlando. Per un pezzo i loro corpi restarono accatastati accanto al recinto del drive-in, pronti per il trasporto. E furono trasportati, infatti, ma non lontano.»
La notte del Drive-in 3. La gita per turisti dalla trilogia del Drive in di Joe R. Lansdale
La trilogia del Drive in di Joe R. Lansdale: il capolavoro horror splatter dell’autore, tra cannibalismo e mostri pop simbolo del consumismo.
Immaginate il più grande drivein mai esistito: l’Orbit. Siamo in Texas, è un venerdì sera e l’Orbit è stipato di gente che sgomita per popcorn e cocacola, pregustando la Grande Nottata Horror. Ma sul più bello, il drivein stesso si trasforma in un film dell’orrore: gli spettatori diventano gli involontari ed esterrefatti protagonisti di un incubo orchestrato dal mostruoso Re del Popcorn, sintesi delle peggiori conseguenze dell’ossessione al consumo. E se in “Drivein 2” vediamo i personaggi sopravvissuti aggirarsi in un paesaggio irriconoscibile, “La notte del drive-in 3” ci catapulterà definitivamente in un microcosmo ancora più delirante, un mondo di misteriose e inclassificabili meraviglie, in cui ci si imbatte in inondazioni di proporzioni bibliche, in un pesce gatto che aspira a ingoiarsi la balena di Giona e in una schiera di creature oscure, di una malvagità paragonabile solo a quella dell’essere umano al suo peggio.
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