The hole di Hye-young Pyun, un thriller psicologico affilato e implacabile.
«La porta si aprì con discrezione. Qualcuno entrò a passi felpati. Tenne d’occhio la sagoma. La persona che si era avvicinata al letto indossava qualcosa di chiaro e vaporoso, e nell’istante in cui la mise a fuoco, di colpo si fece oblunga, sollevandosi fino a sovrastarlo. Sconvolto, alzò lo sguardo alla figura sospesa in aria.
Dal soffitto, ora planava su di lui. Chiuse gli occhi. Li serrò stretti. Risoluto a non aprirli per nessun motivo. Nel terrore, era l’unica cosa che riusciva a fare. Non poteva essere un’allucinazione. Aveva sentito benissimo il rumore della porta che si apriva. E soprattutto, aveva riconosciuto l’odore della persona appena passata a trovarlo.
L’odore di sua moglie.»
The hole di Hye-young Pyun. Mondadori. Edizione del Kindle (2023).
Dopo un tremendo incidente automobilistico, costato la vita a sua moglie, Oghi si sveglia dal coma, paralizzato e sfigurato. È la suocera, vedova e ora devastata anche dalla perdita dell’unica figlia, a prendersi cura di lui. O meglio, dovrebbe prendersene cura. In realtà la donna lo trascura e lo lascia giornate intere solo nel letto. Il suo mondo si riduce ai confini della claustrofobica stanza da cui non può muoversi, dove le giornate passano lentissime, nell’ossessione del ricordo della moglie, una donna sensibile e intelligente che non è mai riuscita a realizzare i propri desideri, tranne uno: coltivare il giardino davanti a casa. E poi un giorno Oghi si accorge che la suocera sta estirpando tutto ciò che la figlia aveva piantato con tanto amore, scavando compulsivamente buche sempre più ampie e profonde. È per finire ciò che lei aveva iniziato, si giustifica. Cosa vuol dire? La storia di un uomo che, nel momento più tragico della sua vita, scopre inaspettatamente chi era davvero la donna che amava e quanto le sia costata la vita assieme a lui.
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