«“Il punto è che non eravamo preparati. Adesso credo di poterlo ammettere, almeno per quanto mi riguarda. A dispetto degli anni di addestramento, dello studio minuzioso delle procedure, della programmazione certosina, dell’analisi meticolosa di tutti gli scenari possibili e delle relative contromisure da adottare, non ricevemmo alcun tipo di formazione specifica per affrontare una situazione del genere.
Non sto dicendo con questo che sia stata colpa dell’esa che ha sottovalutato i rischi, né sto cercando di sminuire le nostre responsabilità come equipaggio. Ognuno farà i conti con la propria coscienza. Peraltro è evidente che includere una simile contingenza nell’ambito del Protocollo di missione avrebbe significato ammettere che avremmo potuto trovarci realmente in quella condizione, e l’esa, per ovvi motivi, non poteva contemplare un’eventualità così drammatica, scioccante, disturbante nel novero delle possibilità. Così noi, senza difese, precipitammo nell’incubo e l’incubo ci divorò.
Ho un unico dubbio: sarebbe stato lo stesso senza la televisione?”
da Un italiano su Marte, di Ettore Lombardi»Real Mars di Alessandro Vietti
Real Mars di Alessandro Vietti: il racconto lucido ed ironico che, con un abile gioco metanarrativo, trasforma un reality spaziale da fantascienza in satira sociale facendo del lettore il vero protagonista.
Se mai un giorno non troppo distante andremo davvero su Marte, è probabile che la nostra esperienza non sarà molto diversa da quella di Real Mars di Alessandro Vietti: quattro astronauti in viaggio e miliardi di persone a guardarli e a commentare, a meravigliarsi e a disprezzare, e a modificare il palinsesto della propria vita in funzione del programma.
Real Mars di Alessandro Vietti è uno specchio feroce, in cui ognuno di noi rivede se stesso nel proprio rapporto coi mezzi di comunicazione, nel proprio ruolo ormai ininterrotto e istintivo di spettatore, nella propria percezione di una realtà che nel racconto della cronaca diventa fiction, perdendo la possibilità di qualsiasi contatto umano.
Real Mars di Alessandro Vietti ci racconta quanta umanità abbiamo perduto abbracciando la comodità dell’emozione televisiva, ma ci mostra anche quanta umanità c’è ancora là fuori, anche se magari per trovarla bisogna percorrere qualche centinaio di milioni di chilometri e arrivare al termine dell’avventura più estrema ed emozionante della Storia dell’Uomo.
“real mars è offerto da…”
Interno water. La ceramica, opaca e polverosa, è la geografia disastrata di un mondo che ha perso ogni speranza. Ma d’un tratto un respiro d’acqua attraversa un triangolo d’oro appeso al bordo e dà così il via a un scintillante big bang spumoso che ricrea la ceramica nello splendore di un universo tutto nuovo.“WC Regenesis alla mirra.
E sia la freschezza.”
[STACCO]Real Mars di Alessandro Vietti
Link al Sito internet dell’autore.
Link alla Pagina Facebook di Ettore Lombardi uno dei personaggi di Real mars di Alessandro Vietti.
La recensione
Romanzo di fantascienza sociologica a mio giudizio veramente molto interessante, in cui trama, tematiche affrontate, verosimiglianza, stile e struttura narrativa, concorrono per offrire un’esperienza di lettura fuori dal comune e che consiglio sia agli amanti della fantascienza che ai non amanti del genere.
La premessa, in buona sostanza, è questa: in un futuro molto prossimo, le agenzie spaziali non hanno budget per finanziare una missione umana su Marte, così, si fanno avanti gli sponsor che, come veicolo della loro promozione, utilizzano la forma del reality show. I quattro astronauti della missione si trovano così “spiati” e seguiti dalla popolazione mondiale con tutto ciò che questo comporta sia per l’equipaggio che per gli spettatori…
Il romanzo, è molto realistico e verosimile, sia per quanto concerne la parte tecnico/scientifica del viaggio spaziale e della vita a bordo (la tecnologia è di poco più avanzata della nostra), che per quanto riguarda le storie umane presenti nelle sottotrame degli spettatori che osservano il reality, le quali sono abilmente intrecciate alla narrazione degli eventi che accadono sulla nave spaziale; eventi che metteranno a dura prova i limiti fisici e psicologici degli astronauti e che terranno gli spettatori – e noi lettori con loro – con il fiato sospeso.
Sì perché in realtà, nella sua finzione, Real Mars riesce a farci entrare letteralmente nell’esperienza del reality, con un abile strategia metanarrativa, per cui ci si ritrova invischiati nelle dinamiche di un reality vero e proprio, anche se si sta leggendo un libro e non guardando una televisione.
Solleticando la nostra curiosità, le nostre aspettative, “il nostro inconfessabile desiderio di spettacolo” (ovvero il nostro lato ficcanaso), questo libro ci fa “leggere” un reality show. Ci passeranno in “sovraimpressione” pupazzetti mascotte e belle donne che ci invitano a comprare questo e quel prodotto mentre guarderemo la diretta oppure seguiremo gli opinionisti in studio (o leggeremo un articolo di giornale, o sentiremo il discorso di due passanti, o guarderemo uno spettatore che guarda a sua volta il reality…) mentre discutono dell’ultimo sconvolgente accadimento avvenuto su di una scatoletta lanciata a chilometri di distanza dalla Terra dove quattro persone lottano per sopravvivere, sia a delle condizioni estreme, che ai meccanismi del marketing più cinico. Un romanzo corale che delle cui meccaniche e dei cui personaggi fa parte, inconsapevolmente, anche il lettore.
Di solito non mi vanno a genio le “letture condivise” per vari motivi, ma su questo romanzo ammetto che mi sarebbe piaciuto, in quanto avrebbe amplificato la sensazione di seguire un evento “multimediale”.
Trovo il romanzo pienamente riuscito, molto ben congeniato, con una prosa asciutta e creativa, che riesce a conciliare una vena ironica ad una narrazione piuttosto lucida ed imparziale senza per questo perdere terreno sulle parti drammatiche.
Appagante.
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