Rayuela – il gioco del mondo

«[…]  – Lo sai che qualche volta io vedo. Vedo così chiaro. E dire che un’ora fa mi è venuto in mente che l’unica cosa era gettarmi nel fiume.

– Mi fai tanta pena, – insistette la Maga. – Me ne accorgo solo adesso. Quella notte che c’incontrammo dietro a Notre-Dame vidi che… Ma non volli crederci. Portavi una camicia azzurra così bella. Fu la prima volta che andammo insieme in un albergo, vero?

– No, ma fa lo stesso. E tu mi insegnasti a parlare in glilglico.

– Se ti dicessi che feci tutto per pietà.

– Andiamo, – disse Oliveira, guardandola spaventato.

– Quella notte tu correvi un pericolo. Si vedeva, era come una sirena lontana… non si può spiegare.

– I miei pericoli sono metafisici, – disse Oliveira.

– Credimi, non sono uomo da essere tirato fuori dall’acqua con le pertiche. Creperò di occlusione intestinale, di asiatica o di Peugeot 403. […]»

Rayuela – il gioco del mondo di Julio Cortázar.

I vagabondaggi di Horacio Oliveira nel visionario antiromanzo capolavoro del maestro argentino Cortázar, tra percorsi narrativi tortuosi ed i chiaroscuri del mondo, dove l’amore si confonde con il sapore del mate, Parigi con Buenos Aires, la Maga con Talita, l’assenza con l’esistenza.

«Contro-romanzo», «cronaca di una follia», «il buco nero di un enorme imbuto», «un grido di allerta», «una specie di bomba atomica», «un appello al disordine necessario»: con queste e altre espressioni venne salutato al suo apparire, nel 1963, Rayuela, uno dei capolavori del Novecento che ha cambiato la storia del romanzo e la vita delle persone che lo hanno letto.

In una Parigi popolata da affittacamere xenofobe, intellettuali male in arnese, pianiste patetiche, scrittori distratti, facili vittime di incidenti stradali, l’eterno studente argentino Horacio Oliveira si muove attraverso la città e l’esistenza come attraverso le caselle del «gioco del mondo». Un percorso dalla terra al cielo, da Parigi a una Buenos Aires grottesca alla ricerca del Centro, della vera vita e soprattutto di Lucía, «la Maga», inconsapevole depositaria di ogni mistero e pienezza, l’unica che non dimentica che, in fondo, «per arrivare al Cielo servono solo un sassolino e la punta di una scarpa». A oltre cinquant’anni dalla prima pubblicazione Rayuela. Il gioco del mondo è accompagnato da un’appendice in cui Cortázar stesso racconta la storia del libro.

«La vita, come un commento di un’altra cosa che non raggiungiamo, e sta lì, alla portata del salto che non facciamo.»

Rayuela – il gioco del mondo di Julio Cortázar.

Vi sono due modi di leggere il libro che l’autore propone all’inizio del libro, ovvero:

  1. leggerlo nella maniera consueta, partendo dalla prima pagina fino al capitolo 56 dove tre asterischi indicano la fine dell’opera;
  2. leggerlo a partire dal capitolo 73 e seguendo poi l’ordine dei capitoli stabilito dall’autore e riportato sia sulla pagina alla fine del capitolo e sia all’interno della tavola d’orientamento nella prima pagina del libro. In questa modalità, alcuni capitoli vengono aggiunti (quelli oltre il capitolo 56), altri completamente saltati.

Vi è inoltre un’altra forma di lettura, suggerita dall’autore, che consiste nel leggere il romanzo con la sequenza dei capitoli scelta dal lettore, ordinando e disordinando i capitoli a proprio gusto.

Link alla spiegazione de “il gioco del mondo” o “campana”

Link: “Mate, tutte le proprietà di una bevanda naturale: preparazione e controindicazioni”.

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