Quando le montagne cantano di Phan Quế Mai Nguyễn, il racconto di tre generazioni di donne forti, che affrontano la vita con coraggio e determinazione.
«Hà Nội, 1972-1973
La nonna mi tiene la mano mentre camminiamo verso scuola. Il sole è un grosso tuorlo d’uovo che fa capolino tra i tetti in lamiera. Il cielo è azzurro come la camicetta preferita di mia madre. Chissà dov’è. Avrà trovato il papà?
Stringo il colletto della giacca perché il vento sferza la terra e solleva una nuvola di polvere. La nonna si china a coprirmi il naso col suo fazzoletto. La mia cartella le dondola sul braccio mentre si protegge il viso con la mano.
Non appena la nuvola di polvere si deposita riprendiamo a camminare. Tendo le orecchie, ma non sento uccelli. Cerco con gli occhi, ma non vedo un solo fiore lungo la strada. Non c’è erba intorno a noi, solo mucchi di mattoni rotti e lamiere contorte.
«Guava, stai attenta.» La nonna mi tira via dal cratere lasciato da una bomba. Mi chiama per soprannome, per proteggermi da quegli spiriti malvagi che secondo lei aleggiano sulla Terra in cerca di bei bambini da rapire. Dice che Hương, il mio vero nome, li attrarrebbe perché significa «fragranza».
«Oggi, quando torni a casa, ti faccio trovare il tuo piatto preferito, Guava.»
«Il phở?» Saltello per la felicità, pensando alla zuppa che amo tanto.
«Esatto… I bombardamenti mi hanno tenuto lontano dai fornelli. Ma adesso che c’è un po’ di calma dobbiamo festeggiare.»
Prima che io possa rispondere, una sirena distrugge il nostro momento di pace. Una voce femminile si diffonde da un altoparlante attaccato a un albero: «A tutti i cittadini! A tutti i cittadini! I bombardieri americani si avvicinano ad Hà Nội. Sono a cento chilometri di distanza».
«Ôi trời đất ơi!» esclama la nonna, invocando il Cielo e la Terra. Poi comincia a correre, tirandosi dietro anche me. Fiumi di persone si riversano fuori dalle loro case, come formiche in pericolo che abbandonano i nidi. Lontano, sul tetto del Teatro dell’Opera di Hà Nội, le sirene imperversano.»
Quando le montagne cantano di Phan Quế Mai Nguyễn. Editrice Nord. Edizione del Kindle (2021).
Un paese in guerra. Una famiglia divisa. Una storia di coraggio e speranza. Dal loro rifugio sulle montagne, la piccola Huong e sua nonna Dieu Lan sentono il rombo dei bombardieri americani e scorgono il bagliore degli incendi che stanno devastando Hanoi. Fino a quel momento, per Huong la guerra è stata l’ombra che ha risucchiato i suoi genitori, e adesso quell’ombra sta avvolgendo anche lei e la nonna. Tornate in città, scoprono che la loro casa è completamente distrutta, eppure non si scoraggiano e decidono di ricostruirla, mattone dopo mattone. E, per infondere fiducia nella nipote, Dieu Lan inizia a raccontarle la storia della sua vita: degli anni nella tenuta di famiglia sotto l’occupazione francese e durante le invasioni giapponesi; di come tutto fosse cambiato con l’avvento dei comunisti; della sua fuga disperata verso Hanoi senza cibo né denaro e della scelta di abbandonare i suoi cinque figli lungo il cammino, nella speranza che, prima o poi, si sarebbero ritrovati. E così era accaduto, perché lei non si era mai persa d’animo. Quando la nuova casa è pronta, la guerra è ormai conclusa. I reduci tornano dal fronte e anche Huong finalmente può riabbracciare la madre, Ngoc. Ma è una donna molto diversa da quella che lei ricordava. La guerra le ha rubato le parole e toccherà a Huong darle una voce, per aiutarla a liberarsi del fardello di troppi segreti… La saga di una famiglia che si dipana lungo tutto il Novecento, in un Paese diviso e segnato da carestie, guerre e rivoluzioni. Tre generazioni di donne forti, che affrontano la vita con coraggio e determinazione. Una storia potente e lirica insieme, che ci ricorda il valore dei legami familiari e gli ostacoli che siamo disposti a superare per rimanere accanto alle persone che amiamo.
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