L’oca selvatica

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L’oca selvatica di Ogai Mori il racconto di un amore impossibile di un sogno di giovinezza e di illusione perduta.

Otama, mantenuta di un anziano usuraio, si innamora di uno studente, Okada, che vede passare ogni giorno sotto la sua finestra. Anche Okada è attratto dalla “donna della finestra”, che rappresenta per lui l’ideale della bellezza femminile irraggiungibile. Sapremo alla fine che Okada ha di proposito evitato di stringere un legame con la donna perché è in partenza per l’estero. A Otama resta la nostalgia di un sogno di giovinezza e di illusione perduta.

Pubblicato a puntate nella rivista Le Pleiadi dal settembre 1911 al maggio 1913, l’oca selvatica, è uno dei libri più amati dello scrittore, narra la storia di Otama, la «ragazza alla finestra», e del suo amore impossibile per il giovane Okada. Romanzo rivolto con sguardo nostalgico verso un sogno di giovinezza e di illusioni perdute, spicca per la sapienza dell’impianto narrativo e il tratto sicuro nel delineare i personaggi in un’opera la cui vocazione è spesso quella di una «letteratura di idee». Proprio come al di sotto della brillante immagine di fedele funzionario governativo e artista di successo che Mori Ogai offriva emergevano le inquietudini di una vita divisa tra le esigenze della scrittura e il legame con uno stato autoritario e repressivo, così, nel silenzioso e quasi inavvertito scorrere degli eventi del romanzo, si nascondono i temi cari alla riflessione dell’artista: la quotidianità minacciata dalla dimensione oscura e «notturna» dell’uomo, l’eccessivo rigore morale e la presa di distanza dalla realtà, sempre in procinto di mutarsi in gelido vuoto dei sentimenti.

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