«Nell’antichità le guerre non si facevano tra uomini, ma fra divinità. Offrire oggetti sacri era una dimostrazione di sottomissione.
Ma certo… è plausibile che il dio di Izumo fosse arrabbiato…
Questa storia del Kojiki probabilmente fu pensata per ottenere, con l’espediente del sogno, la completa collaborazione del clan Izumo, di cui l’imperatore Suinin temeva il misterioso potere.
L’allora tempio di Okuninushi si trovava ad Adakae, e non sarà certo paragonabile al palazzo imperiale.
Come imperatore diede il buon esempio.
Suinin celebrò le solennità religiose nel modo giusto e instaurò un regno di pace…
Tanto era grande l’influenza di Izumo.»
La guerra del riso e del ferro di Shigeru Mizuki (2019, Rizzoli)
La guerra del riso e del ferro di Shigeru Mizuki, la straordinaria rilettura storico-folkloristica della provincia di Izumo ad opera di un grande maestro, tra guerre e miti dell’antico Giappone.
Sfogliando un quotidiano, Shigeru Mizuki si imbatte in una curiosa scoperta archeologica: nei dintorni della città di Izumo sono stati rinvenuti arcaici manufatti metallici di ottima fattura. Per un lettore distratto non è certo una notizia entusiasmante, ma per Mizuki – grande appassionato e profondo conoscitore della storia del suo Paese – questo ritrovamento permette di riscrivere le origini del Giappone. In particolare il ruolo dell’antica provincia di Izumo, le cui leggende hanno sempre lasciato intuire un passato ben più glorioso di quello che le attribuiscono gli storici. Reperti come campane, lance e grandi quantità di spade suggeriscono che, tra tutte le province del Sol Levante, la dimenticata Izumo primeggiasse nella corsa al ferro, una risorsa bellica cruciale nel controllo del bene più prezioso: il riso. Con questo libro che chiude la sua lunghissima carriera, Mizuki si immerge nel folklore giapponese per creare ponti sorprendenti tra i più affascinanti miti della tradizione nipponica, la fantasia dei suoi avi e la realtà dei fatti, e lo fa dosando con maestria la sua ammaliante competenza e il suo innato istinto per lo spettacolo, in una sequenza di tavole mozzafiato.
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