Il ragazzo del risciò di Lao She il romanzo innovativo per la modernizzazione del linguaggio e l’attenzione al modello narrativo occidentale
«La persona che vogliamo farvi conoscere si chiama Xiangzi, Ragazzo fortunato, non Luotuo, Cammello: Luotuo, Cammello, è un soprannome. Cominciamo allora a chiamarlo Xiangzi, e poi spiegheremo anche la relazione tra Xiangzi e il soprannome Cammello. Ma per adesso fermiamoci qui. A Pechino ci sono diversi gruppi di tiratori di risciò: quelli giovani e vigorosi, forti di gamba e veloci di piede, che affittano veicoli lucidi e smaglianti e li tirano per tutto il giorno, liberi di prendere e lasciare il lavoro quando gli pare e piace. Cominciano il turno piazzandosi in un posto fisso, all’ingresso di un qualche palazzo, in attesa di un cliente che cerchi un passaggio veloce; se gli va bene possono anche tirar su uno o due yuan per una corsa, ma se gli va male possono star fermi per la giornata, senza guadagnare neppure i soldi per l’affitto del risciò, ma fa lo stesso. Quelli di questo gruppo vorrebbero due cose: o lavorare a mesata per un solo padrone o comprarsi un risciò e mettersi in proprio, così lavorare a mesata per uno solo o per molti sarebbe poi lo stesso, l’importante è avere il proprio risciò.»
Il ragazzo del risciò di Lao She. Mondadori. Edizione del Kindle (2019).
La Pechino dei primi anni Trenta, con l’invasione giapponese che incombe, fa da sfondo alle vicende di Xiangzi, un giovane venuto dalla campagna che lavora come tiratore di risciò. La parabola della sua vita incarna alla perfezione questo momento incerto e confuso della storia della capitale, spossessata eppure magnifica; ma le vicissitudini della città imperiale non sembrano incidere più di tanto sulla vita dei personaggi, diseredati, povera gente senza nome, come lo stesso protagonista, che di suo ha solo il soprannome “Cammello”. Ingenuo, onesto, gran lavoratore, uomo di pochissime parole ma di fervidi pensieri, Xiangzi rincorre la fortuna. Ma la sorte non gli sarà amica e quella volontà di migliorare che lo percorre come una febbre lo condurrà all’ineluttabile sconfitta. Capolavoro della letteratura cinese del Novecento, innovativo per la modernizzazione del linguaggio e per l’attenzione al modello narrativo occidentale, “Il ragazzo del risciò” (1936-37) è un romanzo struggente, fitto di vita, colore, personaggi, che con estrema finezza sa indagare i pensieri, i sogni, i sentimenti del suo protagonista.
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