«Inizio di aprile.
Un fresco vento che profumava di primavera entrò dalla finestra spalancata, trasportando con sé la splendida melodia di un pianoforte.
Salut d’amour di Elgar.
Come richiamato da quella musica, un gatto comparve sulla ringhiera del balcone. Nel mio palazzo era consentito accudire animali, quindi doveva essere il gatto di uno dei condomini. Era un comune tigrato con il manto di tre colori, ben bilanciati: bianco, marrone e nero.
In piedi in cucina, smisi di affettare il porro e lo guardai distrattamente. L’animale si muoveva con grazia sulla ringhiera. Senza volerlo, fui catturata da quella figura elegante che procedeva con passo sicuro.
Forse per via del cielo terso e degli alberi di ciliegio sullo sfondo, la scena sembrava proprio una cartolina, ma quel paesaggio mal si intonava a me che, intenta a cucinare, tagliavo il porro come condimento dei ramen istantanei.
Volevo anche saltare in padella con l’olio di sesamo le carote, i germogli di soia e gli spinaci, per preparare un pranzo niente affatto raffinato e ancor meno fotogenico.
Rapito dalla melodia del pianoforte, il gatto si era fermato nel bel mezzo della ringhiera. Gli occhi socchiusi gli davano un’aria compiaciuta mentre faceva ciondolare la lunga coda come un pendolo.
La mia casa era un monolocale composto da una piccola stanza, e lo spazio che separava la cucina dal balcone era esiguo.
Come se si fosse accorto del mio sguardo, il gatto si voltò verso di me e miagolò.
Altro che saluto d’amore… quello era il saluto di un gatto.
Sorridendo, mi lavai le mani e andai verso il balcone, ma quando aprii la zanzariera era già scomparso.»
Il caffè della luna piena di Mai Mochizuki. Mondadori. Edizione del Kindle (2024).
Il caffè della luna piena di Mai Mochizuki Un viaggio alla scoperta di sé, per imparare che per ritrovarsi a volte basta chiudere gli occhi, in attesa della prossima luna piena.
A volte, ma solo nelle notti di luna piena, tra le vie di Kyoto o in riva al fiume appare un caffè molto speciale: è una roulotte gestita da un eccentrico chef, un grande gatto tigrato esperto di astrologia, e da altri due felini suoi aiutanti, e si manifesta sul sentiero di chi si sente perso. In questo caffè non è possibile ordinare ciò che si vuole, sono i gatti a decidere cosa offrire ai propri clienti. Il menu prevede incredibili bevande e deliziosi dolci in grado di consolare i cuori affranti degli avventori. Ed è lo chef in “persona” a sedere al tavolo con loro per aiutarli a capire, attraverso la lettura della carta astrale, dove si sono smarriti. Fra una tazza di latte stellare e un pancake al burro del plenilunio, assaporando un gelato al chiaro di Luna e Venere, incontriamo Serikawa, che dopo una folgorante carriera da sceneggiatrice è diventata una scrittrice di videogiochi frustrata e infelice, incapace di risollevare il proprio destino; Akari, che ha amato l’uomo sbagliato e ora non sa immaginare un futuro accanto a qualcun altro; Megumi, alle prese con un’importante scelta lavorativa, e Mizumoto, che incontra nuovamente dopo molti anni il suo primo amore. Un romanzo magico, che unisce la saggezza orientale al fascino arcano delle stelle. Un viaggio alla scoperta di sé, per imparare che per ritrovare la strada a volte basta chiudere gli occhi, in attesa della prossima luna piena.
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