«Se sei abituato a leggere opere di letteratura fantastica e ami risolvere i rebus, allora salta la presente avvertenza. Altrimenti, sappi che questo libro non è ambientato sulla Terra, ma sul pianeta Arbre, che per molti versi le assomiglia.»
Anathem: il pellegrino di Neal Stephenson
I libri di Anathem di Neal Stephenson: i complessi romanzi speculativi di matrice (fanta)scientifico-filosofica.
ANATHEM: IL PELLEGRINO (LIBRO PRIMO)
È l’anno 3689 e il pianeta Arbre vive un periodo di pace e serenità. Nel suo passato ci sono imperi, colpi di stato militari, gli Eventi Tragici e la Ricostituzione, il Primo, il Secondo e il Terzo Sacco, ma nei secoli è stato raggiunto un equilibrio. Gli scienziati, i matematici, i filosofi vivono chiusi nei loro “concenti”, e si dedicano alla pura speculazione teorica senza avere nessun contatto con la tecnologia, che invece segna l’esistenza del resto della popolazione: gli “extramuros”, sottoposti al Potere Secolare. Ma qualcosa minaccia l’ordine perfetto di Arbre: lo dimostra l’espulsione dal concento di Saunt Edhar, al canto struggente dell’Anathem, del sapiente Orolo, che osservando il cielo ha scoperto un oggetto luminoso in avvicinamento. Sarà il suo allievo prediletto, il diciottenne fraa Erasmas, ad avere una parte cruciale nel dramma che sta per svolgersi su Arbre. E toccherà a lui, alla compagna Ala e agli altri novizi esplorare il mondo di fuori: sino ai confini più estremi. Anathem.
ANATHEM: IL NUOVO CIELO (LIBRO SECONDO)
Il mondo in cui è cresciuto il giovane Erasmas non esiste più. Tutto è cambiato nel corso delle avventure vissute nel primo volume della saga di Anathem. Non più la serena vita di studio e riflessione all’interno del convento, ma un viaggio fuori dalle mura, nelle terre governate dal Potere Secolare, verso l’evento più sconvolgente della storia millenaria del pianeta Arbre: il contatto con una civiltà aliena. I Geometri – così chiamati perché sulla loro astronave è disegnato il più famoso dei teoremi – non sono fisicamente molto diversi dagli arbriani, hanno elaborato, grazie ai loro sapienti, analoghe teorie sul tempo, lo spazio e gli universi paralleli, e soprattutto sono divisi dagli stessi conflitti che attraversano Arbre. La posta in gioco è una trattativa che dice salvezza o distruzione. Stephenson ha scritto un romanzo che fa dimenticare al lettore ogni cosa, trascinandolo in un’apnea degna della grande letteratura d’avventura.
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