Una finestra vistalago

«Giuseppe Arrigoni pianse, appresa la notizia. Lo consolò il pensiero dell’impressione che avrebbero suscitato a Bellano i funerali civili del suo amico e maestro, con la banda che suonava O partigiano e le bandiere rosse che sventolavano al vento.
La mamma di Guidino gli tolse anche quella consolazione. “Adesso che è di nuovo tutto mio deve ricominciare a ubbidirmi. Al cimitero ci andrà come dico io.”
“Padroni dappertutto”, pensò Giuseppe, “anche dopo morti.”»

Una finestra vistalago di Andrea Vitali

Una finestra vistalago di Andrea Vitali: l’ironico romanzo corale e verista di un microcosmo italiano dagli anni ’50 ai ’70.

Di Arrigoni Giuseppe ce ne sono tanti a Bellano, un paese del lago di Como. Impossibile conoscerli tutti. Anche nella vita di Eraldo Bonomi, operaio tessile del locale cotonificio, ce ne sono troppi. E sarà proprio un Arrigoni Giuseppe a segnare il suo destino, dove brillano l’amore per la bella Elena e la militanza politica nel PSIUP.
Il colpo di fulmine per Elena fa del Bonomi un uomo pericoloso, che sfiora segreti, scopre altarini, esuma scheletri sapientemente nascosti negli armadi di una provincia che sembra monotona, in quei paesi dove l’omonimia può essere fonte di equivoci ma anche, a volte, il viatico verso la libertà. Mirabilmente costruito, Una finestra vistalago di Andrea Vitali è un appassionante romanzo corale e polifonico. L’avidità sessuale e la religione del denaro accendono passioni e lotte, moltiplicando chiacchiere, pettegolezzi e bugie. Seguendo l’evoluzione di questo paese-microcosmo popolato di gente comune, Andrea Vitali ci fa assaporare la storia del nostro paese dagli anni Cinquanta ai turbolenti Settanta. Sulla scia di Piero Chiara e Mario Soldati, si conferma narratore seducente, maestro dell’antica arte del racconto italiano: trame ricche di azione ma dagli indugi sapienti, intrighi dove spesso la burla sfiora la tragedia, vicende che, attraverso la superficie, raccontano la profondità.

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