Desolation road

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«Attese che il treno si avvicinasse abbastanza da riuscire a leggere Ferrovie Bethlehem Ares, salì fino alla stanza più alta della sua casa, quella meteorologica, e rimase seduto a osservare il Grande Deserto fino a quando il treno non scomparì a oriente. Aveva capito che il destino era qualcosa di numinoso e imprevedibile; dai suoi studi sapeva che per attraversare le lande del tempo e del paradosso si dovevano imboccare strade diverse per giungere a destinazione. Non era forse vero che destino e destinazione sono la stessa parola scritta in modo diverso? […] Guardò fuori da ciascuna finestra a lungo. Si versò un bicchiere di vino, e poi un altro e un altro e un altro, e con l’ultima goccia innalzò il calice e battezzò tutto quello che riusciva a vedere.
Desolation Road, biascicò bevendo l’ultimo bicchiere di vino. Tu sei Desolation Road. E Desolation Road rimase, anche se Alimantado capì, una volta smaltita la sbornia, che non intendeva per niente dire desolazione, ma destinazione

Desolation Road di Ian McDonald

Desolation Road di Ian McDonald: il visionario romanzo corale di fantascienza tra le suggestioni di Cronache Marziane ed il realismo magico di Gabriel García Márquez.

Desolation Road non dovrebbe esistere: una fermata non prevista lungo i binari della Ferrovia Bethlehem Ares, nata per errore, cresciuta ostinata come i suoi abitanti. È una parentesi nella Storia, nell’attesa che si compia il suo destino.
 A Desolation Road non conta il passato e il presente è un’incognita polverosa: che si viaggi nel tempo all’inseguimento del futuro o si percorrano le sue strade a bordo di un risciò.
 A Desolation Road ci sono solo due regole: si bussa prima di entrare e non si disturba durante la siesta.
Tra angeli meccanici e locomotive nucleari, matrimoni poliamorosi e spettacoli itineranti, gli abitanti di Desolation Road nascono, crescono, si innamorano, muoiono.
 Uccidono, a volte. 
Desolation Road di Ian McDonald è una storia di frontiera in cui le suggestioni marziane di Ray Bradbury si fondono con il senso del magico e dell’ineluttabilità del destino di Gabriel García Márquez – mescolate con una buona dose d’ironia pop – per creare un tessuto narrativo fatto di personaggi, storie e luoghi che si intrecciano, si perdono e si ritrovano, dando vita a un romanzo indimenticabile.

Desolation Road di Ian McDonald (1988) ha vinto nel 1989 il premio Locus come miglior opera prima.

Pagina di wikipedia su Desolation Road di Ian McDonald.

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