«Tutti noi alla fine di una stagione ci siamo allontanati, in treno o in barca, dai luoghi che più abbiamo amato, con generazioni di foglie gialle rivoltate dallo sferzare del vento del nord così come gettiamo via il nostro seme, con cani e bambini sistemati sui sedili posteriori dell’automobile; ma non succede mai che nel momento della separazione un tumulto di immagini precise e brillanti ci scorra nella mente come se stessimo sul punto di annegare. E torniamo nelle nostre case illuminate: abbiamo assaporato fragranze di legna di melo bruciata trasportate dal vento del nord; abbiamo visto una contessa polacca ungersi la faccia dentro un rifugio per sciatori, abbiamo udito il richiamo del gufo cornuto in amore e sentito, nel vento del sud, l’odore di una balena morta e le dolci note della campana di Anversa e i richiami da bacinella sbattuta della campana di Altoona. Ma mentre si sale su un treno, non ci viene in mente né questo né altro.»
Cronache della famiglia Wapshot di John Cheever
Cronache della famiglia Wapshot di John Cheever: l’intensa saga familiare primo romanzo di John Cheever.
Sembra tutto normale a St Botolphs, un villaggio di pescatori saldamente piantato nel Massachusetts e in tutto ciò che quello stato verde, ricco e tradizionale rappresenta per gli Stati Uniti. Sembra normale la florida famiglia Wapshot. Sembra normale la vita del lupo di mare Leander Wapshot e dei suoi figli, l’impertinente Moses e l’inafferrabile Coverly. Sembra normale, anche se eccentrica, la vita della cugina Honora. Eppure di realmente normale c’è poco in loro, in questi personaggi inventati eppure verissimi, in questo villaggio immaginato ma più autentico di quelli segnati sulle mappe, parte di un New England trasformato in geografia dell’anima. Pubblicato nel 1957 e vincitore del National Book Award, Cronache della famiglia Wapshot di John Cheever è uno dei massimi romanzi americani del Novecento. Una grande storia familiare, comica e tragica, ambientata in un paese sognato così bene da sembrare vero. Una foto di gruppo nella quale tutti possiamo riconoscere, in controluce, il nostro volto.
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