Come un seme sepolto dal tempo di Fang Fang un romanzo importante sulla necessità della memoria
«Per molti anni visse come se non le importasse di nulla. Conosceva poche persone, e in pochi conoscevano lei. Si chiamava Ding Zitao. Era il nome che le aveva dato il dottor Wu. Fu lui a raccontarle che quando l’avevano trovata era semicosciente, aveva la febbre alta e ogni tanto gridava «Ding Zi!», che significa «unghie». Nessuno capiva che cosa volesse dire. Quando finalmente si era svegliata, il dottor Wu le aveva chiesto quale fosse il suo nome, per poterlo inserire nella cartella clinica. Lei aveva scosso la testa, dicendo che non se lo ricordava. Era accaduto in piena primavera, quando sul pesco fuori dall’ospedale erano già sbocciati i primi fiori. Il dottor Wu annotò nella cartella le parole Ding Zi. Mentre stava per scrivere il terzo carattere, la guardò e intravide i fiori di pesco fuori dalla finestra. E così aggiunse al suo nome la parola tao, ovvero «pesca». «Non dimenticare le parole “Ding Zi”» le disse. «Forse un giorno ti aiuteranno a ricordare ciò che è successo nel tuo passato.» Guardando il dottor Wu, Ding Zitao pensò: sei tu il mio passato, non ho bisogno di nient’altro.».
Come un seme sepolto dal tempo di Fang Fang. Rizzoli. Edizione del Kindle (2022).
Tra Ding Zitao e il suo passato corre un fiume della provincia cinese del Sichuan orientale. Dalle sue acque turbolente l’avevano ripescata, esanime, nella primavera del 1952, mentre la Riforma agraria voluta da Mao Zedong seminava violenza. A quel tempo lei era una giovane donna ferita in fuga, e inconsapevolmente lo è ancora, ormai anziana e segnata dalla scelta compiuta decenni prima di seppellire nel silenzio le vicende dolorose a cui aveva assistito. Certi giorni, i segreti che porta con sé tentano di riaffiorare e uno scintillio pizzica i suoi occhi opachi e persi nel vuoto. Ora le pagine di un vecchio diario incoraggiano suo figlio Qinglin a sollevare il velo su quel pezzo di vita; ad affrontare la storia dimenticata di sua madre, in cui si riflette un dramma collettivo.
Al momento della pubblicazione in Cina, nell’agosto 2016, Come un seme sepolto dal tempo ricevette un’ottima accoglienza; nel giro di qualche mese sparì dagli scaffali delle librerie vittima della censura. È un documento letterario audace, che con straniante delicatezza di toni apre a una riflessione dura, più che mai attuale, sulla contrapposizione tra la tentazione di dimenticare da una parte e dall’altra la necessità, o il dovere, di farsi testimoni; dando sostanza, duratura, alla memoria, altrimenti evanescente come uno spettro spaventoso.
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