« – Allora, signor Klauser, deve morire Mami Jane?


– Che vadano tutti a cagare.


– È un sì o un no?


– Lei che ne dice?
 Nell’ottobre del 1987, la CRB – casa editrice da ventidue anni delle avventure del mitico Ballon Mac – decise di indire un referendum tra i suoi lettori per stabilire se fosse il caso di far morire Mami Jane. Ballon Mac era un supereroe cieco che di giorno faceva il dentista e di notte combatteva il Male grazie ai poteri molto particolari della sua saliva. Mami Jane era sua madre. I lettori le erano, in genere, molto affezionati: collezionava vecchi scalpi indiani e la sera si esibiva, come bassista, in un complesso blues interamente composto da neri. Lei era bianca. »

City di Alessandro Baricco

City di Alessandro Baricco: le strade e i percorsi intrecciati di Gould e Shatzy nella City.

“Questo libro è costruito come una città, come l’idea di una città. Mi piaceva che il titolo lo dicesse. Adesso lo dice. Le storie sono quartieri, i personaggi sono strade. Il resto è tempo che passa, voglia di vagabondare e bisogno di guardare. Ci ho viaggiato per tre anni, in “City”. Il lettore, se vorrà, potrà rifare la mia strada. È il bello, e il difficile, di tutti i libri: si può viaggiare nel viaggio di un altro? Quanto ai personaggi – alle strade – c’è un po’ di tutto. Ci sono uno che è un gigante, uno che è muto, un barbiere che il giovedì taglia i capelli gratis, un generale dell’esercito, molti professori, gente che gioca a pallone, un bambino nero che tira a canestro e ci becca sempre. Gente così.” (Alessandro Baricco)

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