«“Ti terrò d’occhio” disse Annie, “e ogni volta che farai qualcosa di grande mi accerterò che lo sappiano tutti, così nn dovrai stare lì troppo a lungo. Qui le persone afridabili fanno carriera piuttosto in fretta, e come sai noi prendiamo i dirigenti quasi esclusivamente dall’interno. Dunque, comportati bene, tieni giù la testa e sarai sorpresa dalla rapidità con cui lascerai la Customer Experience per qualcosa di più vantaggioso.”
Mae guardò Annie negli occhi, che splendevano alla luce dell’acquario. “Non temere. Qui sarò felice ovunque.”
Meglio essere ai piedi di una scala di cui vuoi raggiungere la cima che a metà di una scala sulla quale non vuoi arrampicarti, giusto? […]”»

Il Cerchio di Dave Eggers

Il Cerchio di Dave Eggers: il discusso romanzo sui pericoli del web e dei social network.

“Mio Dio, questo è un paradiso” pensa Mae Holland un assolato lunedì di giugno quando fa il suo ingresso al Cerchio. Mai avrebbe pensato di lavorare in un posto simile: la più influente azienda al mondo nella gestione di informazioni web, un asteroide lanciato nel futuro e pronto a imbarcare migliaia di giovani menti. Mae adora tutto del Cerchio: gli open space avveniristici, le palestre e le piscine distribuite ai piani, la zona riposo con i materassi per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, i tavoli da ping pong per scaricare la tensione, le feste organizzate, perfino l’acquario con rarissimi pesci tropicali. Pur di far parte della comunità di eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di rinunciare alla propria privacy per un regime di trasparenza assoluta. “Se non sei trasparente, cos’hai da nascondere?” è uno dei motti aziendali. Cioè, condividere sul web qualsiasi esperienza personale, trasmettere in streaming la propria vita. Nessun problema per Mae, tanto la vita fuori dal Cerchio non è che un miraggio sfocato e privo di fascino. Perlomeno fino a quando un ex collega non la fa riflettere: il progetto di usare i social network per creare un mondo più sano e più sicuro è davvero privo di conseguenze o rende gli esseri umani più esposti e fragili, alla fine più manipolabili? Se crolla la barriera tra pubblico e privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai totalitarismi? Presto quella che sembrava la storia delle idealistiche ambizioni di una donna diventa una storia di suspense, un’indagine a tutto campo sulle questioni della memoria, della privacy, della democrazia e dei limiti (valicabili o meno) posti alla conoscenza umana.

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