All’improvviso bussano alla porta

«”Raccontami una storia mi ordina l’uomo barbuto seduto sul divano del soggiorno. La situazione, devo ammettere, è tutt’altro che piacevole. Io le storie le scrivo, non le racconto, e non lo faccio su richiesta. L’ultimo che mi ha chiesto di raccontargli una storia è stato mio figlio. Un anno fa. Gli ho raccontato qualcosa di una fata e di un furetto, non ricordo bene, e dopo due minuti lui dormiva. Ma qui la situazione è completamente diversa. Perché mio figlio non ha la barba né una pistola. Perché mio figlio mi ha chiesto una storia con garbo, e quest’uomo sta tentando di estorcermela.”

All’improvviso bussano alla porta di Etgar Keret

All’improvviso bussano alla porta di Etgar Keret: la quinta raccolta di racconti ironici, surreali, malinconici, razionali, inattesi, e sorprendenti dell’autore israeliano.

All’improvviso bussano alla porta di Etgar Keret è la quinta raccolta di racconti dell’autore. È composta da trentotto racconti brevi, in cui l’autore, secondo la sua migliore tradizione, fonde la realtà di tutti i giorni con elementi fantastici descrivendo situazioni che sconfinano nell’assurdo o nel surreale e dispiegando una galleria di personaggi tanto variegata quanto divertente e improbabile. La trama dei racconti è essenziale, ricca di umorismo e di ironia, ma anche di cinismo e di malinconia. Dalla storia che dà il titolo alla raccolta, dove uno scrittore si ritrova ostaggio di un gruppo di persone che, sotto minaccia delle armi, lo intimano a raccontare una storia, a “Cheesus Christ”, dove un uomo viene pugnalato a morte in un fast food dopo aver ordinato un hamburger senza formaggio, e la vicenda ha conseguenze imprevedibili, il famoso effetto farfalla, che riflettono ironicamente il caos e la casualità dell’esistenza, o “Il racconto migliore”, dove il lettore riceve in premio una Mazda Lantis grigia metallizzata se lo legge in maniera corretta, e un modello più economico se non lo legge in maniera corretta. La raccolta All’improvviso bussano alla porta di Etgar Keret è popolata di magici pesci rossi, frutti paralizzati dalla paura di cadere o bugiardi patologici che vedono le loro bugie diventare verità. In alcune storie l’intreccio razionale si spezza per lasciare posto a sviluppi inattesi e sorprendenti, altre si dipanano in un’atmosfera più sospesa, pacata e riflessiva.

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